venerdì 2 novembre 2012


ZERO BRICIOLE: L’ESTETICA DEL CIBO

Per palati curiosi e golosi

a cura di Aaron Quinto

STECCHI
Stanchi del solito piatto di spaghetti riscaldato e consumato nel solito bar dietro l’angolo del vostro ufficio? E’ arrivato il momento di evadere dalla routine quotidiana e di trasformare la vostra pausa pranzo in un vero momento di piacere, divertimento e novità che coinvolge tutti i sensi e permette di vivere esperienze uniche e memorabili! Il cibo è da sempre uno dei piaceri della vita e non c’è nulla di più appagante di gustare una nuova particolare pietanza sana, genuina ma allo stesso tempo golosa e bella anche da vedere! Tutto ciò unito alla praticità di assaporare un cibo che non sporca, non sbriciola e non unge in qualsiasi luogo si desideri! Potrete trascorrere durante una splendida giornata di sole la vostra pausa pranzo in un meraviglioso parco immerso nel verde, oppure in caso di pioggia avrete la comodità di ricevere una squisita pietanza direttamente nel vostro ufficio senza dovervi muovere dalla scrivania!
Bastano pochi clic dal vostro computer, tablett o smartphone e il gioco è fatto! A tutto il resto ci pensa Zero Briciole! Si tratta di un innovativo, giovane e dinamico food delivery milanese che permette di ordinare online, attraverso il suo sito e-commerce, il pranzo in pronta consegna! L’ordine vi verrà recapitato ovunque grazie alla collaborazione di un’organizzatissima squadra di ciclisti Urban Bike Messengers! Oltre alla scelta di effettuare le consegne con mezzi ecologici, Zero Briciole si presenta come un’azienda etica anche nella scelta del packaging dei suoi prodotti. Viene utilizzato infatti un materiale ecosostenibile che si chiama “pla” ed è in grado di deteriorarsi nell’ambiente in tempi rapidissimi. Persino l’elastico che chiude le confezioni si può trasformare in un originale braccialetto.
All’interno del sito troverete una ricca galleria di foto dei bellissimi e gustosissimi cibi disponibili, presentati esattamente così come vengono serviti! Nessuna brutta sorpresa quindi, a differenza di altri competitors che magari mostrano le fotogafie del cibo in piatti di porcellana e poi li consegnano in un recipiente di plastica, illudendo inutilmente le aspettative dei loro potenziali futuri clienti!

Il concept del progetto è stato ideato ad agosto 2010 su iniziativa di Martina Camporeale, foodie, sommelier, consulente per la ristorazione, appassionata ricercatrice e ideatrice di nuovi format sul mangiare fuori casa. “E’ stato tutto così veloce che non c’è stato nemmeno il tempo di cambiare idea. Avevo già chiaro nella mia mente quale direzione volevo prendere. In una startup è fondamentale non cambiare rotta e non farsi sviare da influenze esterne” racconta Martina. E aggiunge “La più grande difficoltà è stata quella di accedere al credito per poter avviare una nuova azienda”, esprimendo con queste parole la sua sincera disillusione nei confronti del nostro Paese. Assieme a lei collaborano al progetto Gabriela che si occupa di comunicazione e grafica e un giovane team under 30 quasi interamente al femminile, ad eccezione di un solo uomo: lo chef! Ciò che li accomuna è la passione per il mondo del food e la determinazione nel credere fino in fondo in ciò che fanno.
L’idea di Zero Briciole è nata dal desiderio di riqualificare la pausa pranzo dei lavoratori milanesi, proponendo il cibo come un’esperienza ludica, aggregativa e divertente. A Milano la maggior parte dei lavoratori non ha tempo di andare a casa per pranzare e si deve spesso accontentare di consumare in fretta un piatto riscaldato al bar. I lavoratori rappresentano, in questo senso, un segmento di mercato “abbandonato” e riflettono la presenza di un vuoto nell’offerta enogastronomica. Zero Briciole è la risposta a tutti coloro che non hanno tempo, ma desiderano vivere la pausa pranzo come un’esperienza divertente e coinvolgente, assaporando momenti unici e gustosi. La scelta stessa della città in cui è stato concepito questo innovativo servizio è stata tutt’altro che casuale. Il progetto di food delivery con ordinazioni online ha bisogno infatti della metropoli milanese per poter esistere e difficilmente potrebbe funzionare in una realtà più piccola o in una città troppo grande come Roma. Milano rappresenta il “taglio giusto”.
I clienti di Zero Briciole sono giovani adulti di un’età compresa fra i 28-30 anni fino ai 45  e nella maggior parte dei casi sono le donne ad occuparsi delle ordinazioni. In questo senso la forte impronta femminile che caratterizza l’azienda, legata alla particolare cura estetica nella presentazione dei suoi prodotti, traspare attraverso il progetto. I consumatori non possono definirsi dei “tradizionalisti”, ma piuttosto rientrano nella categoria degli “innovatori”, dato che il progetto di food delivery presenta aspetti di innovazione molto forti. L’ambizione di Martina è quella di educare le persone ad un modo più “bello” e “divertente” di mangiare, sperimentando nuove pietanze, oltre a nuove ed alternative modalità di consumo.
Il menù proposto, per onnivori, è molto ampio ed è in grado di soddisfare ogni tipo di palato, purchè curioso. Ogni pietanza è rigorosamente corredata dall’elenco degli ingredienti utilizzati e da un suggerimento finale su cosa bere per accompagnarla.
Il cibo di Zero Briciole rappresenta un giusto mix fra attenzione alla salute ma anche al lato goloso della vita, ispirandosi al principio del mangiar sano ma senza punizione! Se ad un primo impatto i consumatori possono pensare di trovarsi di fronte ad un’azienda “dietetica”, presto scoprono che  in realtà il menù comprende anche molti cibi fritti…ma fritti bene, con l’olio giusto e una minuziosa scelta degli ingredienti più genuini!
Nella maggioranza dei casi i consumatori scelgono i menù innovativi e solo raramente le classiche insalate. Fra le golosità che riscuotono maggior successo troviamo i cibi salati “da passeggio”, come lo “stecco” verde con polenta, pomodoro, spinaci e tabasco, accompagnato da una salsina a base di pomodoro. Lo stecco è molto apprezzato dal pubblico per il fatto che le persone trovano molto divertente portare in giro il cibo con una mano sola e poterlo assaporare in qualsiasi luogo e momento.
Altre specialità sono gli spaghetti di farro con verdure, realizzati con la pasta di grano monograno Felicetti del Trentino Alto Adige, l’hamburger di gamberi, le polpette di melanzane o il falafel. 
Fra i dessert più curiosi troviamo Cake Pop Sacher, gustosissimi dolcetti di cioccolato a forma di lecca lecca con cioccolato fondente, pan di spagna di cacao, papaya candita e marmellata di albicocche!
All’interno della grande varietà di pietanze ci sono anche molti squisiti piatti vegetariani e vegan. Zero Briciole propone anche appositi menù per chi segue la dieta Dukan, per soddisfare le richieste anche dei clienti più esigenti.
Per quanto riguarda il prezzo dei prodotti offerti, Martina svela che all’inizio non è stato facile capire come posizionarsi, anche se ora si ritiene soddisfatta della sua scelta. Se per  certi versi i prezzi potrebbero sembrare un po’ salati, bisogna nello stesso tempo ammettere che, considerata la tipologia e la qualità del cibo offerto, essi non sono eccessivamente elevati.
La particolarità delle pietanze è data dalla scelta di ibridare diverse cucine e stili. Lo spunto, in questo senso, è nato grazie ai numerosi viaggi all’estero di Martina e alle sue spiccate doti di curiosità e intraprendenza, unite ad una costante ricerca e studio dei ristoranti, dei locali, del cibo più particolare e dei vari stili e modi di mangiare. All’estero esistono realtà simili a Zero Briciole, anche se l’avventurosa manager dichiara di non aver mai trovato un servizio uguale. In particolare, nel Regno Unito, Stati Uniti e Oriente, a differenza del nostro Paese, Martina è rimasta molto affascinata dall’usanza di mescolare, in cucina, culture diverse, senza rimanere ancorati al pesante fardello della tradizione alimentare. La cucina rappresenta un modo di conoscere ed entrare in relazione con altri popoli. Oggi in Italia assistiamo ad un momento di grande stallo di idee enogastronomiche. Passata la moda del ristorante cinese e messicano, dove è possibile mangiare spendendo pochi soldi in alternativa alla classica pizza, si è passati alla cucina giapponese. Il successo del giapponese, secondo Martina, è stata una rivoluzione interessante, in quanto legato al concetto di cibo salutare, dietetico, elegante e raffinato. Allo stato attuale, dopo tutta questa “esterofilia”, si è registrata tuttavia, oggi, la tendenza ad un ritorno alla cucina tradizionale, quella della “nonna”, dovuto forse anche al periodo di crisi che stiamo vivendo nel nostro Paese. Nei momenti di crisi e di “stallo” si tende infatti a ritornare a tutte le cose che ci rassicurano. A questo proposito, gli italiani, considerati da sempre un popolo di buongustai, dovrebbero forse coltivare un pizzico di curiosità in più nei confronti di nuove pietanze e di nuovi modi di mangiare. La filosofia di Zero Briciole si fonda proprio su questi principi, uniti ad una particolare cura nella presentazione dei propri prodotti.

Il cibo oltre ad essere curioso e delizioso da gustare, è anche bello da vedere! La componente estetica e visiva gioca un ruolo fondamentale perchè giustamente anche l’occhio vuole la sua parte! Spesso nei catering che vengono organizzati in occasioni di importanti eventi la gente guarda e osserva molto il cibo incuriosita, meravigliata e affascinata, prima ancora di avvicinarsi al tavolo per assaggiarlo. A volte capita che i partecipanti, ad un primo impatto, non riescano a capire di che tipo di cibo si tratta.
In occasioni di eventi speciali Zero Briciole organizza dei catering in cui ogni singolo particolare, dalla preparazione della pietanza, alla sua presentazione vengono curati nei minimi dettagli, come una vera e propria opera d’arte! In particolare, viene analizzato accuratamente il tema e la tipologia di partecipanti per creare un menù personalizzato, sorprendente, creativo e soprattutto coerente dal punto di vista comunicativo. Nulla è lasciato al caso. Il cibo riveste per eccellenza un ruolo di primo piano all’interno della serata e viene esaltata la sua componente estetica: i colori e le forme delle deliziose pietanze richiamano, con una perfetta coerenza, i colori e l’immagine dell’azienda protagonista dell’evento. L’obiettivo è proprio quello di creare un linguaggio attraverso il cibo stesso, costruendo dei momenti memorabili, in grado di rimanere fortemente impressi nella mente dei partecipanti. Si comunica attraverso il cibo stesso, mediante la stimolazione dei nostri sensi. Il gusto e l’olfatto infatti rimangono facilmente impressi nella nostra memoria e vengono associati al brand in un contesto narrativo. Il cibo presenta anche la straordinaria capacità di connettere fra loro le persone, facendoli condividere momenti di piacere insieme.


Per Black Berry, ad esempio, Zero Briciole ha organizzato un evento legato al tema “bianco e nero”, nel quale i partecipanti diventavano protagonisti di una sensazionale esperienza cromatica. Il cibo scelto era esclusivamente di questi due colori, naturale e senza alcun utilizzo di coloranti (ad eccezione del naturale nero di seppia)!
Per un evento organizzato per American Express, invece, Zero Briciole si è ispirata al tema “Esprimi il tuo potenziale” sperimentando nuovi modi di mangiare e la preparazione di pietanze davvero inedite, come ad esempio un salame molto particolare fatto esclusivamente con gli scarti dell’animale!

Per Cgl, invece, in occasione del bilancio dei comuni più virtuosi del gruppo Lombardia, è stato creato un menù ad hoc con tanto di tovaglietta parlante che spiegava tutto ciò che i partecipanti si accingevano ad assaporare! Oltre a ciò il logo Cgl è stato trasformato in una presina da cucina rossa! In questo modo il momento del cibo si trasforma magicamente in un’intensa esperienza sensoriale, oltre che in un racconto in grado di rimanere impresso nella mente e stimolare in seguito il ricordo!

A questo punto non resta altro che concedersi una pausa prima di rientrare al lavoro e togliersi la curiosità di provare a vivere questa fantastica ed unica esperienza!